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Dunque con parolette e con ragioni
     A molcer cominciò que’ ferrei petti,
     Che da compagni mai nè da padroni
     Appreso non avean sì dolci detti,
     Nè sapean ch’altra gente i propri suoni
     Parlar potesse de’ lor patrii tetti,
     E si pensaro andar sotto l’arnese
     Di topo un granchiolin del lor paese.

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Per questo, e per veder che radicati
     Leccafondi in sul naso avea gli occhiali,
     Arme che in guerra mai non furo usati
     Nè gli uomini portar nè gli animali,
     Propria insegna ed onor di letterati
     Essendo dal principio onde ai mortali
     Più d’iride o d’olivo o d’altro segno
     Di pace e sicurtà son certo pegno,

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Dal sangue per allor di quegli estrani
     Di doversi astener determinaro;
     E legati così come di cani
     O di qualche animal feroce o raro
     Non fecer mai pastori o cerretani,
     A sghembo, all’uso lor, gli strascinaro
     Al general di quei marmorei Lanzi,
     Gente nemica al camminare innanzi.