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Ma pietà sopra tutto e disconforto
     Moveagli, a ciascun passo, in sul cammino,
     O poco indi lontan, vedere o morto
     O moribondo qualche topolino,
     Alcun da piaghe ed alcun altro scorto
     Dalla stanchezza al suo mortal destino,
     A cui con lo splendor languido e scemo
     Parea la luna far l’onore estremo.

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Così, muto; volgendo entro la testa
     Profondi filosofici pensieri,
     E chiamando e sperando alla funesta
     Discordia delle stirpi e degl’imperi
     Medicina efficace intera e presta
     Dai giornalisti d’ambo gli emisferi,
     Tanto andò, che la notte a poco a poco
     Cedendo, al tempo mattutin diè loco.

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Tutti desti cantando erano i galli
     Per le campagne, e gli augelletti ancora
     Ricominciando insiem gli usati balli
     Su per li prati al mormorar dell’ora,
     E porporina i sempiterni calli
     Apparecchiava al dì la fresca aurora,
     Nè potea molto star che all’orizzonte
     Levasse il re degli anni alta la fronte;