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CANTO SECONDO.



1


Più che mezze oramai l’ore notturne
     Eran passate, e il corso all’oceano
     Inchinavan pudiche e taciturne
     Le stelle, ardendo in sul deserto piano.
     Deserto al topo in ver, ma le diurne
     Cure sopian da presso e da lontano
     Per boschi, per cespugli ed arboscelli
     Molte fere terrestri e molti uccelli.

2


E biancheggiar tra il verde all’aria bruna,
     Or ne’ campi remoti, or sulla via,
     Or sovra colli qua e là più d’una
     Casa d’agricoltor si discopria;
     E di cani un latrar da ciascheduna
     Per li silenzi ad or ad or s’udia,
     E rovistar negli orti, e nelle stalle
     Sonar legami e scalpitar cavalle.