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Poscia mestier gli parve all’odiato
     Esercito spedir subito un messo,
     A dimandar perchè, non provocato,
     Contra lor nella zuffa s’era messo;
     Se ignaro delle rane, o collegato,
     Se per error, se per volere espresso;
     Se gir oltre o tornar nella sua terra,
     Se volesse da’ topi o pace o guerra.

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Era nel campo il conte Leccafondi,
     Signor di Pesafumo e Stracciavento;
     Topo raro a’ suoi dì, che di profondi
     Pensieri e di dottrina era un portento:
     Leggi e stati sapea d’entrambi i mondi,
     E giornali leggea più di dugento;
     Al cui studio in sua patria aveva eretto,
     Siccom’oggi diciamo, un gabinetto.

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Gabinetto di pubblica lettura,
     Con legge tal, che da giornali in fuore,
     Libro non s’accogliesse in quelle mura,
     Che di due fogli al più fosse maggiore;
     Perchè credea che sopra tal misura
     Stender non si potesse uno scrittore
     Appropriato ai bisogni universali
     Politici, economici e morali.