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Intanto a studio là nel Trasimeno
Estranio peregrin lava le membra,
Perchè la strage nostra onde fu pieno
Quel flutto, con piacer seco rimembra:
La qual, se al ver si guarda, nondimeno
Zama e Cartago consolar non sembra:
E notar nel Metauro anco potria
Quegli, e Spoleto salutar per via.
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Se questo modo, ond’hanno altri conforto,
Piacesse a noi di seguitar per gioco,
In molt’acque potremmo ire a diporto,
E di più selve riscaldarci al foco,
Ed in più campi dall’occaso all’orto
Potremmo, andando, ristorarci un poco,
E tra via rimembrar più d’un alloro
E nelle nostre e nelle terre loro.
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Tant’odio il petto agli stranieri incende
Del nome italian, che di quel danno
Onde nessuna gloria in lor discende,
Sol perchè nostro fu, lieti si fanno.
Molte genti provàr dure vicende,
E prave diventàr per lungo affanno;
Ma nessuna ad esempio esser dimostra
Di tant’odio potria come la nostra.
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