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Dunque primieramente in provvedere
A sè di novo capo in quelle strette
Porre ogni lor pensier le afflitte schiere
Per lo scampo comun furon costrette:
Dura necessità ch’uomini e fere
Per salute a servaggio sottomette,
E della vita in prezzo il mondo priva
Del maggior ben per cui la vita è viva.
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Stabile elezion per or non piacque
Far; nè potean; ma differire a quando
In topaia tornati, ove già nacque
La più parte di lor, la tema in bando
Avrian cacciata, e le ranocchie e l’acque
E seco il granchio barbaro e nefando,
Nè credean ciò lontan lunga stagione,
Avrian posto in eterna oblivione.
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Intanto il campo stesso, e la fortuna
Commetter del ritorno, e dei presenti
Consigli e fatti dar l’arbitrio ad una
Militar potestà furon contenti.
Così quando del mar la vista imbruna,
Popol battuto da contrari venti
Segue l’acuto grido onde sua legge
Dà colui che nel rischio il pin corregge.