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Pensate che tal forma han per l’appunto
     L’anime colaggiù nell’altro mondo;
     E tali le trovò poi che fu giunto
     Il topo nostro eroe nel più profondo.
     Tremato sempre avea fino a quel punto
     Per la discesa, il ver non vi nascondo;
     Ma come vide quel funereo coro
     Per poco non restò morto con loro.

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Forse con tal, non già con tanto orrore,
     Visto avete in sua carne ed in suoi panni
     Federigo secondo imperatore
     In Palermo giacer da secent’anni
     Senza naso nè labbra, e di colore
     Quale il tempo può far con lunghi danni,
     Ma col brando alla cinta e incoronato,
     E con l’imago della terra allato.

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Poscia che dal terror con gran fatica
     A poco a poco ritornato il conte
     Oso fu di mirar la schiera antica
     Negli occhi mezzo chiusi e nella fronte,
     Cercando se fra lor persona amica
     Riconoscesse alle fattezze conte,
     Gran tempo andò con le pupille errando
     Di cotanti nessun raffigurando.