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Non con tanta allegrezza i diecimila
Cui lor propria virtù d’Europa ai liti
Riconducea, dall’armi e dalle fila
Del re persian per tanta terra usciti,
La voce udìr, che via di fila in fila
S’accrescea, di color che pria saliti
Onde il mar si scopria, qual chi mirare
Crede suo scampo, gridâr, mare mare,
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Con quanta i topi omai ridotti al fine
Per fatica e per tema, udiro il grido
Del buono esplorator, cui le marine
Caverne rimuggîr con tutto il lido:
Ch’era d’intorno intorno ogni confine
Ove il guardo aggiungea, tranquillo e fido;
Che raccôrsi e far alto, e che dal monte
Di novo convenia mostrar la fronte.
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Altri in sul poggio, ed altri appiè dell’erta,
Convenner da più bande i fuggitivi,
Cui la tema, in un dì, per via deserta,
Mille piagge avea mostro e mille rivi;
Smarriti ancora, e con la mente incerta,
E dal corso spossati e semivivi;
E incomincîar tra loro a far consiglio
Del bisogno presente e del periglio.