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Come l’oste papal cui l’alemanno
Colli il Franco a ferir guidava il volto,
Da Faenza, onde pria videro il panno
Delle insegne francesi all’aria sciolto,
Mosso il tallon, dopo infinito affanno,
Prima il fiato in Ancona ebbe raccolto;
Cui precedeva in fervide, volanti
Rote il Colli, gridando, avanti avanti;
4
O come dianzi la fiamminga gente,
Che Napoli infelice avea schernita,
Viste l’armi d’Olanda, immantinente
La via ricominciò ch’avea fornita,
Nè fermò prima il piè, che finalmente
Giunse invocata la francese aita;
Tale i topi al destin, di valle in valle,
Per più di cento miglia offrîr le spalle.
5
Passata era la notte, e il dì secondo
Già l’aria incominciava a farsi oscura,
Quando un guerrier chiamato il Miratondo,
A fuggir si trovò per un’altura;
Ed o fosse ardimento, ovver ch’al mondo
Vinta dalla stanchezza è la paura,
Fermossi; e di spiar vago per uso,
Primo del gener suo rivolse il muso.