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DELLA MOFTE. 3l U v bazzecole che io ci appicco per li fori; abbruciacchiare le carni degli uomini con istampe roventi che :*□ fo che egli c’improntino per bellezza; sformare le teste dei bambini con fasciatura e altri ingegni, mettendo per costume che tutti \ gli uomini del paese abbiano a portare il capo di una figura : come ho fatto in America e in Asia (5) ; storpiare la gente colle calzature snelle ; chiuderlo il fiato e fare che gli occhi le scoppino dalla strettura dei bestini; e cento altre cose di questo andare. Anzi generalmente parlando, io persuado © costringo tutti c^li usmini gentili a sopportare ogni giorno mille fatiche e mille disagi, e spesso dolor; e strazi, e qualcuno a morire gloriosa- mente, per T amore che mi portano. Io non ti vo* d\re nulla dei mali di capo, delle infredda* ture, delle flussioni di ogni sorta, delle febbri quotidiane, terzane, quartale, che gli uomini si ^uodagnano per ubbidi :mi , consentendo di tremare dal freddo o affogare dal caldo secondo cho io voglio, difendersi le spalle coi panni lan‘ e il petto con que* di tela, e fare di ogni cosa a mio modo ancorché sia con loro danno. mor. In conclusione io ti credo che mi sii so4 rella e, se tu vuoi, l’ho per più certo della morte, senza che ine ne abbi a cavare la fedo del parrocchiano. Ma stando così ferma, o sven* go; e però, se ti dà Fanimo di corrermi allato, fa di non ci crepare, perch* io fuggo assai, o correndo mi potrai dire il tuo bisogno; se no, a contemplazione della parentela, ti prometto, quando Sa DIALOGO DELLA