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si rolse a visitare i mortali, che eglino fossero sottoposti all’imperio della Verità. Dopo il quak tempo, non suole anco scendere se pondi rado, e poco si ferma ; cosi per la generale indegnità della gente umana, come che gli Dei sopportano mo- lestissimamente la sua lontananza. Qualora viene in sulla terra, sceglie i cuori pi t teneri e più gentili delle persone più generose v nia«aanime; e quivi s?3dj per alcun breve spazio; diffondendovi f\ pellegrina e mirabile soavità, ed empiendoli di affetti sì nobili, e di tanta viri 1 e fortezza, che eglino allora provano, cosa al tutto nuova nel genere umano, piuttosto verità che rassomiglianza di beatitudine. Rarissimamente congiunse duo cuori msieine, abbracciando Fuuo e l’altro a un medesimo tempo, e nducendo scambievole ardore e desiderio in ambedue; benché pregatone con grandissima instanza da tutti coloro che egl i occupa: ma Giove non gli consente di poterne!/ compiacere, trattone alcuni pochi; perchè la fé* licita che nasce da tale beneficio, è di troppo breve intervallo superata dalla divina. A ogni modo, r essere pieni del suo nume vince per se qualunque più fortunata condizione fosse in alcuno uomo £ migliori tempi. Dove e^li si posa, dintorno a quello si aggirano, invisibili a tutti gli \altri mortali, le stupende larve, già segregate dal'a consuetudine umana; le quali esso D>o riconduce per questo effetto in sulla terra, permettendolo Giove, nè potendo essere vietato dalla Verità, quantunque inimicissima a quei fantasmi; e nell’aùiojo