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I A L o G O minare. Che si usino maschere e travestì menti per ingannare li altri, o per non essere conosciuti; non mi pare strano : ma che tutti vadano mascherati con una stessa forma di maschere, e travestita a uno stesso modo, senza ingannare l’un l’altro, o conoscendosi otlìcnamente tra loro ; mi i esce una fanc'ullag * ne. Cavinsi le maschere, si rimangano co* loro vestiti; non faranno minori effetti prima, e staranno più a loro agio. Perchè pur finalmente, questo finger sempre, ancorché inutile • questo sempre rappresentare una persona disertissima dalla propria, non si può fare senza tipaccio e fastidio grande. Se gli uomini dallo stato primitivo, solitario e silvestre, fossero passati alla oiviltà moderna in un tratto , e non per gradi ; crei} amo noi che si troverebbero ne)le lingue i nonai delle cose dette d anzi, non che nelle nazioni l'uso di ripetergli a ogiii poco, o di àrvi mille ragionamenti sopra? In verità quest’uso mù par come una di quelle cerimonie o pratiche antiche, alienissime dai costumi presenti, le quali contuttociò si mantengono, per virtù della consuetudine. Ma io che non mi posso adattare alle cerimonie, non mi adatto anche a quell’uso; e scrivo in lingua moderna , e non dei tempi troiani. In secondo luogo; non tanto io cerco mordere ne’ miei scritti la nostra spec;e , quanto dolermi del iato. Nessuna cosa credo sia più manifesta e palpabile, che la infelicità necessaria di tutti i viventi.. Se questa infelicità non è vera, tutto è Also, e lasciamo pur questo e qualunque altro c scoria. » \