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DIALOGO avevano io od?o; o pure avuta più. cara e pio prefiata che innan? . Ciascuna navigazione è, per giudizio mio, quasi un salto dalla wspe di Leu- cade; \ roducendo le medesime ut.lità, ma pii durevoli che quello non produrrebbe; al quale, ror questo conto, ella è superiore assai. Gredesi comunemente che gli uoimni di mare e di g»iei> ra essendo a o( ni poco lu pericolo di morire, facciano meno stima della vita propria, che noa fanno óIi altri della loro. Io per lo ste&30 rispetto giudico che la vita si abb a da molto poche per- ione in tanto amore e pregio .come da navi aratori e soldati. Quanti beni che, avendoli, non si curano , razi quante cose che non hanno f>ur nome di beni, paiono carissime e prea. lesissime ai na- viganl i, solo per esserne privi! Chi pose mai nel numero dei beni umani V avere uo poco di terra •ohe ti sostenga? Niuno, eccetto i iiavig&toi', e xna3simamente noi, che per la molta incerteaca dui successo di questo viario, uoc abbiamo maggior desidero che della vista di un cantuccio di terra; queato è il primo penderò che ci si fa innanzi allo svegliarci, con questo ci addormentiamo; e se pure una volta ci verrà scoperta da lontano la cima di un monte o di una foresta, o cosa tale, non cap remo in noi stessi dalla contentezza; e presa terra , solamente a pensare di ritrovarci in sullo stab'le, e di potere andare qua • là camminando a nostro talento, ci parrà p«r più giorni-essere beati. gut. Tutto colesto è verissimo: tanto che te v-