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DI CRISTOFORO COLOMBO ec. AI1 di gran lunga, © per cose di piccolissimo conto, o anche sen?a pensarla; considera un poco. Se al presente tu, ed io/e tutti i nostri compagni , non fossimo in su queste navi, in mezzo di questo mare, in questa solitudine incognita, in istato incerto e rischioso quanto si voglia ; in quale altra condizione di vita ci troveremmo essere? in che saremmo occupati ? in che modo passeremmo questi giorni ? Forse più lietamente ? o non saremmo anzi in qualche maggior travaglio o sollecitudine, o vero pieni di noia? Che vuol dire uno stato li* bero da incertezza .e pericolo? se contento e felice; quello è da preferire a qualunque altro; se tedioso e misero, non veggo a quale altro stato non sia da posporre. Io non voglio ricordare la gloria e la utilità che riporteremo, succedendo la impresa in modo conforme tilla speranza. Quando altro frutto non ci venga da questa navigazione, a «ve pare che ella ci sia profittevolissima in quanto che per un tempo essa ci tiene liberi dalla noia, ci fa cara la vita, ci fa pregevoli molte cose che altrimenti non avremmo in considerazione. Scrivono gli antichi, come avrai letto o udito, che.gli amanti infelici, gittandosi dal sasso di Santa Maura ( che allora si diceva di Leucade ) giù nella marina, e scampandone; restavano, per grazia di Apollo, liberi dalla passione amorosa. Io non so se egli si debba credere che ottennessero questo effetto ; ma so bene che, usciti di quel pericolo , avranno per un poco di tempo, anco senza il favore di Apollo, avuta cara la vita, che prima /