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Ol FILIPPO OTTOiriKRI» 1G9 CAPITOLO QUARTO « Notava che talora gli nomini irresoluti so ho perseverantissimi nei loro propositi, non ostante qualunque difficoltà; e questo per la stessa loro irresolutezza ; atteso che a lasciare la delibera* one fatta, converrebbe si risolvessero tìn’ altra volta. Talora sono pruntissiin: ed efficacissimi nel mettere in opera quello che hanno l'soluto : perché temendo essi medesimi d’ indursi di momento in momento ad abbandonare il partito preso, e di ritornare in quella' travaglio® 3; ima perplessità e sospensione d’ani no, nella quale Sirono prima £ determinarsi; affrettano la esecus iene, e vi ado* praao ogni loro forza; stimolati più dall’ ansietà e dalla incertezza di rmcere se medesimi, eh*? dal proprio oggetto della impresa, e dagli altri ostacoli che essi abbiano a superare per* conseguirlo. Diceva alle volte ridendo, che le persone assue- .atte a comunicare di continuo cogli altr i prò* pri pensieri e acutimeutì, esclamano, anco essendo sole, se una mosca le pun 'e, o che si versi loro un vaso, o fuggi loft di mano ; e che per lo contrar 0 quelle che seno usate di vivere secc stesse e di contenersi nel proprio interno 9 se anco si sentono cogliere da un’ apoplessia , Covandosi pure in presenza d’altri," non aprono bocca. < St osava che una buona parte degli uomi dì 5 alitici/- e modem , che sono riputati grandi o straordinari P .conseguissero questa riputazione in virtù