Pagina:Leopardi - Operette morali, Milano 1827.djvu/161

fortuna degli altri poet eccellenti non fosse comune al principe della poesia. Ma lasciando degli altri beni, e dicendo solo dell* onore, nessuna fama nel- f uso della vita suol essere manco onorevole, e manco utile a esser tenuto da più degli altri, cl^e sieno le spec Beate or oia. O che U moltitudine delle persone che le ottengono senza merito, e la stessa immensa difficoltà di meritarle, tolgano preg:o e fede a tali riputazioni; o piuttosto perchè juasi tutti gli uomini cJ ingegno leggermente culto, si credono avere essi medesimi, o j ?ter facilmente acquistare, tanta notizia e facoltà si di lettere amene e sì di filosofia, che non riconoscono per molto superiori a se, quelli che veramente va^uono iu queste cose; o parte per \ una, parte per l'altra cagione; certo si è che l’aver nome d; > mediocre matematico, fìsico, filologo, antiquario ; di mediocre pittore, scultore, musico; di essere mezzana- mente versato anche in una sola 1 ngua antica o pellegrina; è causa di ottenere appresso al comune degli uomini, eziandio nelle cittì migliori, molta pir. considerazione e stima, che non si ottiene coli-essere conosciuto e celebrato dai buoni giudici per filosofi? o poeta insi -ne, o per uomo eccellente nell’arte del bello scrivere. Qoù le due part* più nobili,-pi i faticose ad acquistare, pia straordinarie, più stupende, le due òommità , per così dire, deU’arte e della sc-Bnza umana; dico la poesia e la'filosofia; sono in chi le professa, specialmente oggi, le facoltà più neglette deT mondo ; posposte ancora alle arti che si esercitano principalmente