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O VERO DELLA GLORIA; l37 quale (28) in sostarla, discorrendo ntorno alle ori- " g ikii- dei piaceri umani, dice così. Molte cause di godimento compone e crea l animo stèsso nòstro a se proprio, massime colle^ando tra loro diverse cose. Perciò Lene spesso avviene che , nel che piacque una volta, piaccia similmente un altra ; solo esser piaciuto innanzi ; con giungendo noi colla immagine del presente quella del passato. Per modo di esempio, una commediante piaciuta agli spot- tatori nella scena, piacerà verisimilmente ai medesimi anpo nelle sue stanze ; perocché sì del suono della sua voce , il della sua recitazione, sì dell9 essere stati presenti agli applausi riportati dallfL donna, e in qualche modo eziandio del concetto di principessa aggiunto a quel proprio che le conviene, si comporrà quasi un misto di più cause, che prò• durranno un diletto solo. Certo la mente di ciascuno abbonda tutto giorno a immagini e di considerazioni accessorie alle principali. Di qui-nasce che le donne fornite di riputazione grande, e macchiate di qualche difetto pìccolo, recano talvolta in onore esso difetto, dando causa agli altri di tenerlo in conto di leggiadria. E veramente il particolare amore che noi ponghiamo chi ad una chi. ad altra donna, h fondato il più delle volte’ in sulle sole preoccupazioni che nascono in colei favore o dalla nobiltà - del sangue, o dalle ricchezze, o dagli onori che le sono rendati o dalla stima che le e portata da certi;, spesso eziandio dalla fama, vera o falsa, di bellezza o di graz:a, e dallo stesso amor© avutole prima o di presente da l38 ILFÀRINI