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I O VERO DELLA GLOKIA. l33 meglio se fossero distribuite ,per le province, nelle città mediocri e piccole ; che accumulate, come sono, nelle metropoli: dove* gli uomini, •parte pieni d infiniti peus eri, parte occupati in in He spassi, e col Fan imo connaturato, o costretto, anche mal suo grado, allo svagamento, alla frivolezza e alla vanità, rarissime volte sono capaci dei pia- cori intimi dello spirito. Oltre che la moltitudine di tante bellezze adunate ins Bine, distrae V animo in guisa, che non attendendo a ninna di loro se non poco, non può ricevere un sent mento viro ; o genera tal saz-età, che elle si contemplano colla stessa freddezza interna, che si fa qualunque o^ • getto volgare. Il simile dico della musica: la quale nelle altre città non si trova esercitata cosi perfettamente, e con tale apparalo , come nelle grandi; dove gli ariimi sono manco disposti alle comrao- z :>n mirabili di quell’ arte, e manco, per dJ : còsi, musicali, che in ogni altro luogo. Ma nondimeno / alle arti è necessario l domicilio delle città grandi sì a conseguire, e maggiormente a porre in opera la loro perfez one : .e non per questo, da altra parte , è men vero che il diletto che elle porgono quivi agli uomini, è minore assai, che egli non sarebbe altrove. E- si può dire che ,11 artefici ne*la solitudine e nel silenzio, proccurano con assidile vigilie, industrie e sollecitudinif il diletto di persone, che solite a rivolgersi tra la folla .e il romor#, non gusteranno se non p-ocoli:sima parte del frutto di tante fatiche. La qual sorte degli artefici cade anco per qualche proporzionato modo negli scrittor.. V \ l34 p A «