Pagina:Leopardi - Operette morali, Milano 1827.djvu/131

V 122 IJ, PATtJNI possa mai-conoscer perfettamente le fatiche ed industrie degli scrittori, nh gustar la dolcezza ed ec* cellenza degli stili, e quelle intrinseche avvertenze che spesio si trovano negli antichi, E qui primieramente pensa, quanto piccolo nuuiero di persone s eno assuefatte ed ammaestrate a scrivere; e però da quanto poca parte "degli uomini, o presenti o* futuri, tu possa in qualunque caso sperare quella opinione magnifica, che ti hai proposto per frutto della tua vita. Oltre di ciò considera quanta sia nelle scritture la forza dello stile; dalle cor virtù principalmente, e dalla cui perfezione, dipende la perpetuità delle opere che cadono in qualunque modo nel genere delle lettere amene. E spesassimo occorre che se tu spogli del suo siile una scrittura famosa, di cui ti pensavi che quasi tutto il pregio stésse nelle sentenze, tu la r-.iluci in astato, che ella ti par cosa di niuna stima. Ora la lingua è tanta parte dello stile, anzi ha tal consunzione seco, che difficilmente si può considerare Tima di queste due cose disgiunta dall’altra; a ogni poco si confondono insieme ambedue, non solamente nelle parole degli uomini, ma eziandio nell’intelletto; e mille loro qualità e mille pre^i o mancamenti, appena, e forse ih niun modo, colla più sottile e accurata speculazione, si può distinguere e assegnare a quale delle due cose appartengano, per estere quasi comuni e indivise ti’a Funa e i altra.’Ma certo niuno straniero è, per tornare alle parole del Castiglione, cssdeto a sari* ere elegantemente nella tua lhjgtrà. Di mòdo O VERO