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DIALOGO DI TORQUATO TASSO % ** % E DEL SUO GENIO FAMILIARE M / gen. vjome stai, buon Torquato? tas. Ben sai come sÌl può stare in questa pr L* gione, e dentro ai guai fino al collo. gen. Via, ma dopo cenato' non è tempo da dolersene. Fa buon animo, e ridi’ancene insieme. tas. Gi son poco atto. Ma la tua presenza e le tue parole sempre mi consolano. Siedimi qu accanto. GE3T. Che io segga? Non sai tu che gli spiriti non banno il sedere? A ogni modo vedrò di acconciarmi alla meglio. Ecco : fa conto eh’ o sto seduto. tas. Oh potess’ io rivedere la mia Leonora. Ogni volta che ella mi torna alla mente, mi nasce un brivido di gioia, che dalla cima del capo m. si distende fino all’ ultima punta dei piedi; e non resta in me nervo nè vena che non sia scossa» al ora, pensando pure a lei, mi si ravvivano nell’ animo certe immag; ni e certi affetti, tali, ché per quel poco tempo, mi par d \ essere ancora quello stesso Torquato che fui pr.ma di aver fatto 6