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Di queste medesime Operette già un Saggio vedemmo l’anno scorso sì nell’Antologia di Firenze e sì nel Nuovo Ricoglitore di Milano, il quale non fu al certo disgradito: onde con ragione speriamo che dandole or tutte, e tutte intatte quali ci vennero regalate dall’Autore, anche più accette debbano riuscire, e che a noi pure i colti e retti Leggitori sapran grado, da che in esse intendiamo di presentar loro il frutto di lunghissime meditazioni d’uno scrittore e pensatore di cui oggidì l’Italia non ha il maggiore, né il più sincero.
3. Operette morali | di | Giacomo Leopardi | Seconda edizione | con molte aggiunte e correzioni | dell’Autore | Firenze | presso Guglielmo Piatti | 1834.
Di pp. 292 in-32. Precede la seguente avvertenza:
L’EDITORE AI LETTORI
Il rapido smercio della prima edizione di questa Operetta, che ad onta della piccola mole è il frutto di lunghe e serie meditazioni di uno dei più belli ingegni che adornino le Lettere italiane, non è il minore argomento del merito riconosciuto della medesima. Ond'è che per soddisfare alle richieste che ne venivano, credei gratificarmi ai lettori de’buoni studi, riproducendola sull’ edizione milanese del 1827, la quale è stata riveduta e ritocca dall’Autore, ed accresciuta di alcune note e dei due ultimi dialoghi.
G. P.
4. Prose | di | Giacomo Leopardi | Edizione corretta, accresciuta, e sola approvata dall' Autore | Napoli, | presso Saverio Starita | Strada Quercia n. 14 | 1835.
Di pp. 198 in-32. A pp. 197-8 «Correzioni degli errori di stampa. Precede un occhio: ‘Opere | di | GIACOMO LEOPARDI vol. II’; e a pie’ della prima pagina d'ogni foglio è segnata l’indicazione : «LEOP. op. mor. Vol. I».
È il 2° vol. delle Opere, che lo Starita aveva annunziato di voler pubblicar in quattro volumi; e pare che poi avrebbero dovuto essere sei (v. Epist. del L., III, 30). Il 1°, pubblicato l’anno innanzi, comprendeva i Canti.
Le Operette dovevano formare il 2° e il 3° volume. Ma l’edizione fu interrotta dopo il 2° volume (I delle Prose) per ordine del Governo borbonico, che impedì anche lo spaccio di quel 2° volume: di cui perciò pochissimi esemplari furono divulgati tra gli amici del L. (cfr. Epist., III, 30; e per la storia dell’edizione MESTICA, in Scritti letter. del Leopardi, II, 433-36).