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241 — essendone stato offeso a torto, avrebbe qualche scusa. Ma l'odio vostro, secondo che voi dite, non ha causa alcuna particolare ; se non (orse un’ ambizione insolita e misera di acquistar (ama dalla misantropia, come Timone: desiderio abbominevole in se, alieno poi specialmente da questo 5 secolo, dedito sopra tutto alla filantropia. ELE. Dell’ ambizione non accade che io vi risponda : perché ho già detto che non desidero niente dagli uomini : e se questo non vi par credibile, benché sia vero; almeno dovete credere che l’ambizione non mi muova a scriver IO cose che oggi, come voi stesso affermate, partoriscono vituperio e non lode a chi le scrive. Dall’ odio poi verso tutta la nostra specie, sono cosi lontano, che non solamente non voglio, ma non posso anche odiare quelli che mi offendono particolarmente ; anzi sono del tutto inabile e impenetrabile 15 all’ odio. Il che non è piccola parte della mia tanta inettitudine a praticare nel mondo. Ma io non me ne posso emendare : perché sempre penso che comunemente, chiunque si persuade, con far dispiacere o danno a chicchessia, (ar comodo o piacere a se proprio; s’induce ad offendere; 20 non per far male ad altri (che questo non è propriamente il fine di nessun atto o pensiero possibile), ma per far bene a se; il qual desiderio è naturale, e non merita odio. Oltre che ad ogni vizio o colpa che io veggo in altrui, prima di sdegnarmene, mi volgo a esaminare me stesso, 25 1 M torto; — 3 A particolare, — 4 A misantropia — Timone; — 6 A secolo — 7 A risponda. — 8 A uomini ; — 9 A credibile — vero, I 3 A specie — lontano — che, — 15 A particolarmente, — 18 A emendare, — 20 A proprio, — offendere, — 21 A che — 22 A se. 5 abominevole — poi singolarmente alieno — 6 secolo, — 8 paresse quantunque — 10 dovrete — m’induca — scrivere — 16 odio ; il 17-8 Ma io considero comunemente — 18-9 chiunque pensa, facendo 20 piacere o comodo — 21-2 senza la parentesi — 25 ad ì Leopardi