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240 — dopo la lettura, io non disprezzo perciò quella tal poesia perché altrimenti mi converrebbe disprezzare le più belle, più calde e più nobili poesie del mondo. Ed escludo poi da questo discorso i lettori che vivono in città grandi : i quali, 5 in caso ancora che leggano attentamente, non possono essere giovati anche per mezz’ ora, né molto dilettati né mossi, da alcuna sorta di poesia. TlM. Voi parlat£, al solito vostro, malignamente, e in modo che date ad intendere di essere per 1* ordinario molto 10 male accolto e trattato dagli altri: perché questa il più delle volte e la causa del mal animo e del disprezzo che certi (anno professione di avere alla propria specie. ElE. Veramente io non dico che gli uomini mi abbiano usato ed usino molto buon trattamento : massime che dicendo 15 questo, io mi spaccerei per esempio unico. Né anche mi hanno fatto però gran male : perché, non desiderando niente da loro, né in concorrenza con loro, io non mi sono esposto alle loro offese più che tanto. Ben vi dico e vi accerto, che siccome io conosco e veggo apertissimamente di non 20 saper fare una menoma parte di quello che si richiede a rendersi grato alle persone; e di essere quanto si possa I mai dire inetto a conversare cogli altri, anzi alla stessa vita ; per colpa o della mia natura o mia propria ; però se gli uomini mi trattassero meglio di quello che fanno, io gli 25 stimerei meno di quel che gli stimo. TlM. Dunque tanto più siete condannabile: perché l'odio, e la volontà di fare, per dir cosi, una vendetta degli uomini, I A poesia, — 4 A «rondi, —- 10 A altri, — 14 A trattamento, — 16 A male, — perché — 17 A da loro — 18 A accerto — 21 A persone, — 22 A vita, — 25 F quello — 26 A odio I diiprezzo {per tanto] la poesia — 2-3 le più perfette e divine poesie — 6-7 mossi da vrrun genere di — 8-9 e date — 10 dagli, uomini — 13 m'abbiano — 19 manifestamente — 22-3 vita, però —