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manchi nulla, e i fiumi non sono stanchi di correre... e le stelle e i pianeti non mancano di nascere e di tramontare...». La saggia, l’altrice natura non si commuove allo sterminio che l'ardimento conduce l'uomo a far di sé.
Fu certo, fu (né d’error vano e d'ombra |
Amica è la natura a chi si contenta della vita spontanea e irriflessa, quale appunto la vita della natura. Lo svegliarsi dell’intelligenza (scellerato ardimento!) è il principio della perdizione. E invano l’uomo cercherà col pensiero di ristaurare la sua vita e riconquistare la dilettosa e cara piaggia d’un tempo! Faust lo sa2; e Malambruno che invoca gli spiriti d’abisso, che vengano con piena potestà di usare tutte le forze dell’inferno in suo servigio, lo riapprende da Farfarello, impotente a farlo felice per un momento di tempo. La felicità è la vita che si viva sentendo che mette conto di viverla: è la vita col suo valore. E il Leopardi par che la intenda come un diletto infinito; il cui bisogno nasce dall’infinito amore che ogni uomo ha di se stesso, ma non può esser mai soddisfatto, perché nessun diletto è infi-