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195 - hanno. Dico quello di occupare la vita: il quale è maggiore assai di tutti i bisogni particolari ai quali, occupandola, si provvede ; e maggiore eziandio che il bisogno di vivere. Anzi il vivere, per se stesso, non è bisogno; perché disgiunto dalla felicità, non è bene. Dove che posta la vita, 5 è sommo e primo bisogno il condurla con minore infelicità che si possa. Ora dall’ una parte, la vita disoccupata o vacua, è infelicissima. Dall’ altra parte, il modo di occupazione col quale la vita si fa manco infelice che con alcun altro, si è quello che consiste nel provvedere ai propri 10 bisogni. Diceva che il costume di vend re e comperare uomini, era cosa utile al genere umano, e allegava che 1* uso del- 1 innestare il vaiuolo venne in Costantinopoli, donde passò in Inghilterra, e di là nelle altre parti d’ Europa, dalla 15 Circassia; dove la infermità del vaiuolo naturale, pregiudicando alla vita o alle forme dei fanciulli e dei giovani, danneggiava molto il mercato che fanno quei popoli delle loro donzelle. Narrava di se medesimo, che quando prima usci delle 20 scuole ed entrò nel mondo, propose, come giovanetto inesperto e amico della verità, di non voler mai lodare né persona né cosa che gli occorresse nel commercio degli uomini, se non se qualora ella fosse tale, che gli paresse veramente lodevole. Ma che passato un anno, nel quale, 25 1 A vita, — 3 A provvede, — 4 A bisogno, — 5 A felicità — che, 7 A parte — e vacua — 8 A parte — 12 A uomini — 13 M umano : 15 A Inghilterra — 16 A Circassia, — 20 A medesimo 2 tutti quei bisogni — 9 essa vita — 10 si è di provvedere — 14 venne a — 1 5 di — 17 de* fanciulli — 18 danneggiava grandemente — 20 Narrava che [quando] [di sé] — 21 si propose, nell’ animo — 22 del vero — 24 se non quando in fatti giudicandola tra se liberamente [quando ella fosse tale che] — 24-5 paresse lo