Pagina:Leopardi - Operette morali, Gentile, 1918.djvu/255

r — 191 — inamabili, fastidiose e vili; in luogo di volgere all'iniquità i buoni come per lo passato, acquistò forza di scemarne e talvolta spegnerne l’amore nei tristi. Laonde, in quanto ai costumi, parlando della vecchiezza a comparazione delle altre età, si può dire che ella fosse nei primi tempi, come 5 è al buono il migliore; nei corrotti, come al cattivo il pessimo; nei seguenti e peggiori al contrario. CAPITOLO QUINTO. Ragionava spesso di quella qualità di amor proprio che oggi è detta egoismo; porgendosegli, credo io, frequente- 10 mente 1 occasione di entrarne in parole. Nella qual materia narrerò qualcuna delle sue sentenze. Diceva che oggidì, qualora ti è lodato alcuno, o vituperato, di probità o del contrario, da persona che abbia avuto a fare seco, o che di presente abbia ; tu non ricevi di quel tale altra contezza, 15 se non che questa persona che lo biasima o loda, è bene ■ o male soddisfatta di lui : bene, se lo rappresenta per buono ; male, se per malvagio. Negava che alcuno a questi tempi possa amare senza rivale ; e dimandato del perché, rispondeva : perché certo 20 1 amato o 1 amata è rivale ardentissimo dell’ amante. Facciamo caso, diceva, che tu richiegga di un piacere una qualsivoglia persona ; della qual dimanda non ti si possa soddisfare senza incorrere nell* odio o nella mala volontà di 1 A vili, AMF alla — 2 A buoni, — 3 A Laonde — 5 A tempi — 10 A egoismo. — Il AMF la — 17 A buono — 23 A persona. 3 talvolta estinguerne 1’ amore ai malvagi [nei pivi malv,] — 10 dando- »egli frequentemente, credo io — 13 vituperato da perso(na) — 17 dimostra ~~ catt™° — 22-3 Supponghiamo — richiegga u. q. p. di checchessia — ¿4 nella offensione di un —