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83 — MET. In ogni modo la stimo più della tua. FlS. Perché? MET. Perche se la vita non e felice, che fino a ora non è stata, meglio ci torna averla breve che lunga. FlS. Oh cotesto no : perché la vita è bene da se mede- 5 sima, e ciascuno la desidera e 1 ama naturalmente. I MET. Cosi credono gli uomini; ma s'ingannano: come il volgo s’inganna pensando che i colori sieno qualità degli oggetti ; quando non sono degli oggetti, ma della luce. Dico che l’uomo non desidera e non ama se non la felicità IO I propria. Pero non ama la vita, se non in quanto la reputa ìnstrumento o subbietto di essa felicità. In modo che propriamente viene ad amare questa e non quella, ancorché spessissimo attribuisca all’una l’amore che porta all’altra. Vero è che questo inganno e quello dei colori sono tutti 15 e due naturali. Ma che l’amore della vita negli uomini non sia naturale, o vogliamo dire non sia necessario, vedi che moltissimi ai tempi antichi elessero di morire potendo vivere, e moltissimi ai tempi nostri desiderano la morte in diversi casi, e alcuni si uccidono di propria mano. Cose che non 20 potrebbero essere se l’amore della vita per se medesimo osse natura dell’ uomo. Come essendo natura di ogni vivente amore della propria felicità, prima cadrebbe il mondo, che j ìlcuno di loro lasciasse di amarla e di procurarla a suo i nodo. Che poi la vita sia bene per se medesima, aspetto 25 >bbiett,AM iTamT 7 A "Tft. ~ ingannano, - 9 AMF obbietti — A~M '3 AM9F. a™r - MP ~ 14 AMF quel - M colori, j AM dir — 21 MF potrebbono — 23 A mondo — 24 A procurarla 4 Questo no 10 desidera veramente — 1 1 ,e non reputandola ile 11 eS*V ~ m°Ìfl . m fat‘* ~ 15 Ben è Vero che ~ 17 na,u- -eaW M "l' 7 19 a* ~ 24 amark non che « -eguesse [eleggesse] volontanamente la infelicità —