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GIORDANI


nella Scommessa di Prometeo, e nella proposta di premii fatta dall'Accademia dei Sillografi. Qui non udirete lo stridore dell'estrema disperazione di Saffo; neppure il lamento umile del pastore errante nei deserti dell'Asia: qui tace d'ogni affetto; qui non piange le cose, ma le esamina; e studia se potesse pur giungere alle cagioni; e tra quello che la meditazion può discernere, e quello che alla mente umana è fatalmente negato di mai vedere, trova i confini d'ogni ragionevol pensiero, e la sepoltura di molte prosuntuose speranze. Dopo tante osservazioni sul fatto e sul patito dagli uomini, poteva ben egli disegnare con poche linee una Storia del genere umano nelle principali trasformazioni di esso: e sì gli piacque simboleggiarla con allegorie, in maniera platonica. Le quali allegorie comunque ingegnose non valevano certo ad alleviargli il tormento che viene dallo spettacolo di tante miserie, e di tanti vizi che di miserie sono effetti o cagioni. Trapassò quindi a considerar che la natura umanam come esiguissima porzione della universale natura, non può mai sottrarsi dalle immutabili necessità di essa. E così come il malinconico Torquato, ricordando il morire delle città e de' regni, consolava o correggeva gli omiciattoli ripugnanti al loro disfacimento; pare a questo suo infelice e più filosofo successore, che in sì smisurato oceano di mali, a sedare l'impazienza di chi soverchio