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GIORDANI
abbondatissima, e diversa e forte, e nella quale possano studiare tragedi e filosofanti e politici, in questo secolo fecondo di colpe, nè però sterile di memorandi esempi, diede l'umana generazione; quasi approssimandosi al suo equatore, in più largo cerchio di casi e di pensieri più velocemente girata. Errori di popoli, delitti di principi, insolenze di fortuna, spaventi di natura; guerre inutili, paci sanguinose; monarchie, repubbliche, fatte disfatte rifatte; grandi virtù ammirate, punite; delitti infami prosperati; solennissimi giuramenti più volte spergiurati: amicizie per tradimento più dannose che gli odii; odii tanto più furiosi e ostinati quanto più ingiusti: subitani precipizi di subitane grandezze, e di antiche; miserie estreme di regnatori e di nazioni: molestissima ruota di leggi; lunga e varia e crudele battaglia di forza contra opinioni, e di opinioni contra usanze; e in gran tempesta di opinioni naufrago il vero, ma non sommerso: nobilissime e giustissime speranze del genere umano, surte, abbattute, risorgenti. Di tutta la età del mondo (Sempre travagliato) parranno terribil compendio i 90 anni del regno napolitano, dopo i principii del buon Carlo sino alla fine del bestiale figliuolo, da te raccontati.
A tale materia, siccome deve istorico degno (cioè incorrotto non pur testimonio ma estimatore dei fatti e degli uomini), recasti primieramente quello che oggi, nè peggio in Italia