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DISCORSO.
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sementi, ne punisce e trucida i desiderii. Oh impudenza non tollerabile, appena credibile: venite insultando ai danni che operate voi stessi? Rimproverate l'Italia che non senta le sue grandi e indegne sventure; quando a lei è capitalmente interdetto il dar segno che le dolgano: schernite gl'italiani fingendoveli stupidi, cioè contenti stolidamente e allegri, perchè dipingono e cantano.Insolente e disumano ipocrita! Vietar che si volgano a consolare gli affanni della servitù quelle arti, che nobilitarono la prosperità, abbellirono la grandezza! Ma i miseri italiani(se nol sapete) fanno quel che possono, per quanto sono lasciati fare dai loro nemici; che sono gli amici vostri. Anche in una Modena Giambattista Amici, finchè l'algebra e i cristalli non gli sieno tolti, seguiterà a fare di quello che l'Inghilterra ammira, la Francia non fa. Altri prepara in carte non periture infamia a' suoi carnefici sempiterna. Questo silenzio degl'italiani, signor poetino, è di vivi e sdegnosi, non di morti sonnolenti. Pectora animorum iraeque tacitae plena omnem ferociam in discrimen ipsum certaminis differunt1. Del resto, signor poeterello diplomatico, voi siete il padrone della vostra poesia, e della vostra coscienza; delle quali mi
- ↑ Petto animoso, e pieno d'una tacita ira, ed ardimento, riservando ogni sua fierezza alla pruova della battaglia.
Livio — trad. Nardi.