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DIALOGO.
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concludere che la morale religiosa sia imperfetta. Essi danni non sono da attribuire alla religione, ma alla infermità degli uomini, che non sanno applicarne le dottrine se non molto difettosamente. Io posso qui ritorcere contro voi un argomento da voi usato contro di me. Se una dottrina è buona o cattiva, vera o falsa, non dobbiamo giudicare soltanto dalle conseguenze, ma considerando essa dottrina in sè, poichè può bene spesso avvenire, come appunto nel fatto della morale religiosa, che una dottrina sia vera e buona, e la perversità ed imbecillità umana ne facciano derivare effetti perniciosi. Niuno deplora più di me gli errori e i malefizi che in tutte le religioni commisero i ministri di esse; ma se anco quelli fossero molti più che non sono, io non mi persuaderei che si dovessero imputare alle religioni, e dedurne che queste sono una mala cosa. Nè credo che voi vi pensiate d'essere il fortunato che tiene in serbo una morale scientifica, la quale possa fare il miracolo, che la morale religiosa non fece, di rendere tutti gli uomini a cui fosse insegnata tanti angeli di bontà
- Razionalista.
- Voi scherzate; ed io senza scherzare vi rispondo che, se non penso cotesto, penso però che la morale della scienza risparmierebbe al genere umano molti mali che la morale della religione, parte non seppe impedire, parte produsse. Ma non è esatto dire che sia il mio stesso argomento quello che voi avete rivolto contro di me; perchè io lo usava in un caso al tutto diverso. Quando io faceva il ragionamento fatto ora da voi, si parlava di dottrine morali che altri può dedurre da certi principii filosofici, ora si tratta di fatti avvenuti per opera delle religioni. Voi dicevate: dalla filosofia leopardiana applicata al vivere umano deriverebbero queste brutte