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LA SERA DEL DÌ DI FESTA. A pensar come tulio al mondo passa, E quasi orma non lascia. Ecco è fuggito Il di festivo, ed al festivo il giorno Volgar succede, c se ne porta il tempo Ogni umano accidente. Or dov’ è il suono Di que’ popoli antichi? or dov’ è il grido De’ nostri avi famosi, e il grande impero Di quella Roma, e l’armi, e il fragorio Che n’ andò per la terra e 1’ oceano? Tutto è pace e silenzio, e tulio posa Il mondo, e più di lor non si ragiona. Nella mia prima elà, quando s’ aspetta Bramosamente il di festivo, or poscia Ch’egli era spento, io doloroso, in veglia, Premea le piume; ed alla tarda notte Un canto che s’udia per li sentieri Lontanando morire a poco a poco, Già similmente mi stringeva il core.