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3» X. Ili PRIMO AMORE. Tornami a mente il di che la battaglia D’ amor sentii la prima Yolta, e dissi: Oimè, se quest’ è amor, com’ ei travaglia ! Che gli occhi al suol tuttora intenti e fissi, Io mirava colei eh’ a questo core Primiera il varco ed innocente aprissi. Ahi come mal mi governasti, amore! Perchè seco dovea si dolce affetto Recar tanto desio, tanto dolore? E non sereno, e non intero e schietto, Anzi pien di travaglio e di lamento Al cor mi discendea tanto diletto? Dimmi, tenero core, or che spavento, Che angoscia era la tua fra quel pensiero Presso al qual t’ era noia ogni contento? Quel pensier che nel di, che lusinghiero Ti si offeriva nella notte, quando Tutto queto parea nell’ emisfero: Tu inquieto, e felice e miserando, M’ affaticavi in su le piume il fianco, Ad ogni or fortemente palpitando. E dove io tristo ed affannato e stanco Gli occhi al sonno chiudea, come per febre Rotto e deliro il sonno venia manco. Oh come viva in mezzo alle tenebre Sorgea la dolce imago, e gli occhi chiusi La contemplavan sotto alle palpebre ! Oh come soavissimi diffusi