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23 V. v A I V VINCITORE NEL PALLONE. Di gloria il viso e la gioconda voce, Garzon bennato, apprendi, E quanto al femminile ozio sovrasti La sudata virtude. Attendi attendi, Magnanimo campion (s’alla veloce Piena degli anni il tuo valor contrasti La spoglia di tuo nome), attendi, e il core Movi ad alto desio. Te l’echeggiante Arena e il circo, e te fremendo appella Ai fatti illustri il popolar favore; Te rigoglioso dell’ età novella Oggi la patria cara Gli antichi esempi a rinnovar prepara. Del barbarico sangue in Maratona Non colorò la destra Quei che gli atleti ignudi e il campo eleo, Che stupido mirò 1’ ardua palestra, Nè la palma beata e la corona D’ emula brama il punse. E nell’Alfeo Forse le chiome polverose e i fianchi Delle cavalle vincitrici asterse Tal che le greche insegne e il greco acciaro Guidò de’ Medi fuggitivi e stanchi Nelle pallide torme; onde sonaro Di sconsolalo grido V alto sen dell’ Eufrate e il servo lido. Vano dirai quel che disserra e scole Della virtù nativa