Pagina:Leopardi - Opere I, Le Monnier, Firenze 1845.djvu/53

SUL MONUMENTO DI DANTE. La ritraesse ! O glorioso spirto, Dimmi: d’Italia tua morto è 1’ amore? Dì: quella fiamma che t’accese, è spenta? Di: nè più mai rinverdirà quel mirto Ch’ alleggiò per gran tempo il nostro male Nostre corone al suol fien tulle sparte ? Nè sorgerà mai tale Che li rassembri in qualsivoglia parte ? In eterno perimmo ? e il nostro scorno Non ha verun confine ? Io mentre viva andrò sciamando intorno: Volgili agli avi luoi, guasto legnaggio; Mira queste ruine E le carte e le tele e i marmi e i templi; Pensa qual terra premi; e se destarti Non può la luce di cotanti esempli, Che stai? levati e parli. Non si conviene a sì corrotta usanza Questa d’ animi eccelsi altrice e scola : Se di codardi è stanza, Meglio l’è rimaner vedova e sola.