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8 ALL’ ITALIA. Con le zanne la schiena, Or queslo fianco addenta or quella coscia; Tal fra le Perse torme infuriava L’ira de’greci petti e la virtute. Ve’ cavalli supini e cavalieri; Vedi intralciare ai vinti La fuga i carri e le tende cadute, E correr fra’ primieri Pallido e scapigliato esso tiranno; Ve’ come infusi e tinti Del barbarico sangue i greci eroi, Cagione ai Persi d’infinito affanno, A poco a poco vinti dalle piaghe, L’un sopra l’altro cade. Oh viva, oh viva: Beatissimi voi Mentre nel mondo si favelli o scriva. Prima divelle, in mar precipitando, Spente nell’imo slrideran le stelle, Che la memoria e il vostro Amor trascorra o scemi. La vostra tomba è un’ara; e qua mostrando Verran le madri ai parvoli le belle Orme del vostro sangue. Ecco io mi prostro, 0 benedetti, al suolo, E bacio questi sassi e queste zolle, Che fien lodate e chiare eternamente Dall’uno all’altro polo. Deh foss’io pur con voi qui sotto, e molle Fosse del sangue mio quest’alma terra: Che se il fato è diverso, e non consento Ch’io per la Grecia i moribondi lumi Chiuda prostralo in guerra, Cosi la vereconda Fama del vostro vate appo i futuri Possa, volendo i numi, Tanto durar quanto la vostra duri