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AVVERTENZE. (A) II prof. G. Ign. Montanari nell'elogio biografico di Giacomo Leopardi così parla di queste operette morali: « È questo un libro formato nel »• più in dialoghi di svariato argomento , coi quali /' autore si propone fine »• nobilissimo di rendere, onesti e buoni pii uomini e aprir loro gli occhi

  • f sulla vera condizione della vita umana e sulla vanità di tutto che gli uo-

»* mini con tanto amore ricercano, Jien è vero che disgustato, com'egli mo- •* strava, della vita (e n* avea onde , sol che restringesse n se l* occhio e

  • » pensasse mala condizione di salute che il tenea combattuto) si lascia tra-

»* sportar tropp' oltre dal suo umor malinconico, che poi gli pone sul lab- »» bro amare sentenze, fors* anco ingiuste e non lodevoli. » — Questo savissimo giudizio dell’ esimio professor Montanari sia sempre nella mente di coloro che leggeranno le opere del Leopardi : e allora ne avranno giovr>- mento grandissimo senza alcun danno. Tutto quello che egli dice con tanta eloquenza e passione della vanità de' piaceri, della gloria e d* ogni altro bene mondano, in quanto tende a ritrarre gli uomini dall* eccessivo e disordinato amore di quelli e a fargli più saggi, è di grandissimo pregio ; in quanto tende a metter nell1 animo una disperazione desolante in mezzo alla presente, miseria, può nuocere. La vita ha certo dolori, e forse più dolori che piaceri: ma si potrà egli concludere che legge dell’ esistenza sia V infelicità, e la natura sia carnefice delle sue fatture ? che non ci sia nel- r universo altro vero bene che la morte ? Se il desiderio della felicità fosse per necessità di fato impossibile ad appagarsi j il Leopardi potrebbe aver ragione. Ma se /' ordine mondiale avesse ragione di prova e di merito rispetto a un altro ordine oltramondiale di premio e di beatitudine ; non sarebbe sciolta questa difficoltà , non sarebbe giustificata la natura , o piuttosto V autore di essa? Certamente se noi ristringiamo lo sguardo dentro i limiti di questa terra , V uomo 'e una creatura , non solo infelice, ma mostruosa: nel solo sistema cattolico il mistero della vita si spiega, e la speranza acquista pregio di virtù. Secondo questo, /’ isfinto della felicità ha un oggetto non vago, non astratto, non confuso, non impossibile j ma infinito, concreto, distinto, possibile coll* aiuto sovrannaturale ad ottenersi: la vita non e un nascere , un agitarsi senza scopo , un finire senza speranza, ma V esplicazione successiva dell' attività umana , finche ottenuta la sua perfezione sia acconcia a possedere l’ eterno ed infinito bene : le miserie e i dolori (sempre minori di numero e d' intensità in chi non e stoltamente implicato nelle cupidità mondane, e cerca e desidera il solo vero e stabile bene) sono argomenti di purificazione e di perfezionamento : V uomo è una creatura bella e nobilissima e degna delta sapienza del Creatore.