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302 DETTI MEMORABILI DI FILIPPO OTTOMERI. nei primi tempi, come è al buono il migliore ; nei corrotti, come al cattivo il pessimo; nei seguenti e peggiori, al contrario. Capitolo Quinto. Ragionava spesso di quella qualità di amor proprio che oggi è detta egoismo; porgendosegli, credo io, frequentemente l’occasione di entrarne in parole. Nella qual materia narrerò qualcuna delle sue sentenze. Diceva che oggidì, qualora ti è lodato alcuno, o vituperato, di probità o del contrario, da persona che abbia avuto a fare seco, o che di presente abbia ; tu non ricevi di quel tale altra contezza, se non che questa persona che lo biasima o loda, è bene o male soddisfatta di lui: bene, se lo rappresenta per buono ; male, se per malvagio. Negava che alcuno a questi tempi possa amare senza rivale ; e dimandato del perchè, rispondeva : perchè certo T amato o 1’ amata è rivale ardentissimo del- 1’ amante. Facciamo caso, diceva, che tu richiegga di un piacere una qualsivoglia persona ; della qual dimanda non ti si possa soddisfare senza incorrere nell’odio o nella mala volontà di un terzo; e questo terzo, tu e la persona richiesta, supponghiamo che in istato e in potere, siate tutti e tre uguali, poco più o meno. Io dico che verisimilmente la tua dimanda non ti verrà conseguita per nessun modo; posto eziandio che il gratificartene avesse dovuto obbligarti grandemente al gratifìcatore, e fargli anche più benevolo te, che inimico quel terzo. Ma dall’ odio e dall’ ira degli uomini si teme assai più, che dall’ amore e dalla gratitudine non si spera : e ragionevolmente: perchè in generale si vede, che quelle due prime passioni operano più spesso, e nell’operare