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DKTT1 MEMORABILI DI FILIPPO OTTONIERI. 289 che i fanciulli trovano il tutto anche nel niente, gli uomini il niente nel tutto. Assomigliava ciascuno de’ piaceri chiamati comunemente reali, a un carciofo di cui, volendo arrivare alla castagna, bisognasse prima rodere e trangugiare tutte le foglie. E soggiungeva che questi tali carciofi sono anche rarissimi ; che altri in gran numero se ne trovano, simili a questi nel di fuori, ma dentro senza castagna; e che esso, potendosi difficilmente adattare a ingoiarsi le foglie, era contento per Io più di astenersi dagli uni e dagli altri. Rispondendo a uno che l’interrogò, qual fosse il peggior momento della vita umana, disse: eccetto il tempo del dolore, come eziandio del timore, io per me crederei che i peggiori momenti fossero quelli del piacere : perchè la speranza e la rimembranza di questi momenti, le quali occupano il resto della vita, sono cose migliori e più dolci assai degli stessi diletti. E paragonava universalmente i piaceri umani agli odori : perchè giudicava che questi sogliano lasciare maggior desiderio di se, clic qualunque altra sensazione, parlando proporzionatamente al diletto; e di tutti i sensi dell’uomo, il più lontano da potere esser fatto pago dai propri piaceri, stimava che fosse l’odorato. Anche paragonava gli odori all’ aspettativa de’ beni ; dicendo che quelle cose odorifere che sono buone a mangiare, o a gustare in qualunque modo, ordinariamente vincono coll’odore il sapore; perchè gustati piacciono meno eli’ a odorarli, o meno di quel che dall’ odore si stimerebbe. E narrava che talvolta gli era avvenuto di sopportare impazientemente l’indugio di qualche bene, che egli era già certo di conseguire; e ciò non per grande avidità che sentisse di detto bene, ma per timore di scemarsene il godimento con fare intorno a questo troppe immaginazioni, che LEOPARDI. —1. 25 290 DETTI MEMORABILI DI FILIPPO OTTONIERI.