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PARINI, OVVERO DELLA GLORIA. sua voce, si della sua recitazione, sì dell'essere siali presenti agli applausi riportati dalla donna, e in qualche modo eziandìo del concetto di principessa aggiunto a quel proprio che le conviene, si comporrà quasi un misto di più cause, che produrranno un diletto solo. Certo la mente di ciascuno abbonda tutto giorno d’immagini e di considerazioni accessorie alle principali. Di qui nasce che le donne fornite di reputazione grande, e macchiale di qualche difetto piccolo, recano talvolta in onore esso difetto, dando causa agli altri di tenerlo in conto di leggiadria. E veramente il particolare amore che ponghiamo chi ad una chi ad altra donna, è fondato il più delle volle in sulle sole preoccupazioni che nascono in colei favore o dalla nobiltà del sangue, o dalle ricchezze, o dagli onori che le sono venduti, o dalla stima che le è portala da certi; spesso eziandio dalla faina, vera o falsa, di bellezza o di grazia, e dallo stesso amore avutole prima o di presente da altre persone. E chi non sa che quasi tutti i piaceri vengono più dalla nostra immaginativa, che dalle proprie qualità delle cose piacevoli? Le quali avvertenze quadrando ottimamente agli scritti non meno che alle altre cose, dico che se oggi uscisse alla luce un poema uguale o superiore di pregio intrinseco all’Iliade; letto anche attentissimamente da qualunque più perfetto giudice di cose poetiche, gli riuscirebbe assai men grato e men dilettevole di quella ; e per tanto gli resterebbe in molto minore estimazione: perchè le virtù proprie del poema nuovo, non sarebbero aiutate dalla fama di ventisette secoli, nè da mille memorie e mille rispetti, come sono le virtù dell’ Iliade. Similmente dico, che chiunque leggesse accuratamente o la Gerusalemme o il Furioso, ignorando in tutto o in parte la loro celebrità ; proverebbe nella lettura molto ininor diletto, che gli altri non fanno. Laonde in line, parlando