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239 IL PARIMI, OVVERO DELLA GLORIA. Capitolo Primo. Giuseppe Parini fu alla nostra memoria uno dei pochissimi Italiani che all’ eccellenza nelle lettere congiunsero la profondità dei pensieri, e molta notizia ed uso della filosofia presente : cose oramai sì necessarie alle lettere amene, che non si comprenderebbe come queste se ne potessero scompagnare, se di ciò non si vedessero in Italia infiniti esempi. Fu eziandio, come è noto, di singolare innocenza, pietà verso gl’infelici e verso la patria, fede verso gli amici, nobiltà d’animo, e costanza contro le avversità della natura e della fortuna, che travagliarono tutta la sua vita misera ed umile, finché la morte lo trasse dall’ oscurità. Ebbe parecchi discepoli : ai quali insegnava prima a conoscere gli uomini e le cose loro, e quindi a dilettarli coll’eloquenza e colla poesia. Tra gli altri, a un giovane d’indole e di ardore incredibile ai buoni studi, e di espettazione mani vigliosa, venuto non molto prima nella sua disciplina, prese un giorno a parlare in questa sentenza. Tu cerchi, o figliuolo, quella gloria che sola, si può dire, di tutte le altre, consente oggi di essere colui da uomini di nascimento privato: cioè quella a cui si