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E DEL SUO GEMO FAMILIARE. 220 in fine, il tuo tempo non è più lento a correre in questa carcere, che sia nelle sale e negli orti quello di chi ti opprime. Addio. Tasso. Addio. Ma senti. La tua conversazione mi riconforta pure assai. Non che ella interrompa la mia tristezza : ma questa per la più parte del tempo è come una notte oscurissima, senza luna nè stelle ; mentre son teco, somiglia al bruno dei crepuscoli, piuttosto grato che molesto. Acciò da ora innanzi io ti possa chiamare o trovare quando mi bisogni, dimmi dove sei solito di abitare. Genio. Ancora non l’hai conosciuto? In qualche liquore generoso. LEOPARDI. —1. •20