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E DEL SUO GENIO FAMILIARE. 227 quali passioni non ha riposo se non cadendo nell’altra. E questo non è tuo destino particolare, ma comune di tutti gli uomini. Tasso. Che rimedio potrebbe giovare contro la noia ? Genio. Il sonno, l’oppio, e il dolore. E questo è il più potente di tutti : perchè l’uomo mentre patisce, non si annoia per niuna maniera. Tasso. In cambio di cotesta medicina, io mi contento di annoiarmi tutta la vita. Ma pure la varietà delle azioni, delle occupazioni e dei sentimenti, se bene non ci libera dalla noia, perchè non ci reca diletto vero, contuttociò la solleva ed alleggerisce. Laddove in questa prigionia, separato dal commercio umano, toltomi eziandio lo scrivere, ridotto a notare per passatempo i tocchi dell’oriuolo, annoverare i correnti, le fessure e i tarli del palco, considerare il mattonato del pavimento, trastullarmi colle farfalle e coi moscherini che vanno attorno alla stanza, condurre quasi tutte le ore a un modo ; io non ho cosa che mi scemi in alcuna parte il carico della noia. Genio. Dimmi : quanto tempo ha che tu sei ridotto a cotesta forma di vita? Tasso. Più settimane, come tu sai. Genio. Non conosci tu dal primo giorno al presente , alcuna diversità nel fastidio che ella ti reca ? Tasso. Certo che io lo provava maggiore a principio : perchè di mano in mano la mente, non occupata da altro e non isvagata, mi si viene accostumando a conversare seco medesima assai più e con maggior sollazzo di prima, e acquistando un abito e una virtù di favellare in se stessa, anzi di cicalare, tale, che parecchie volte mi pare quasi avere una compagnia di persone in capo che stieno ragionando, e ogni menomo 228 DIALOGO DI TO