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FISICO E DI UN METAFISICO. con qualche favola : tanto più che non sono mai vissuto in eterno, sicché non posso rispondere per esperienza ; nè anche ho parlato con alcuno che fosse immortale; e fuori che nelle favole, non trovo notizia di persone di tal sorta. Se fosse qui presente il Cagliostro, forse ci potrebbe dare un poco di lume ; essendo vissuto parecchi secoli: se bene, perchè poi morì come gli altri, non pare che fosse immortale. Dirò dunque che il saggio Chirone, che era dio, coll’ andar del tempo si annoiò della vita, pigliò licenza da Giove di poter morire, e morì (22). Or pensa, se l’immortalità rincresce agli Dei, che farebbe agli uomini. Gl’ Iperborei, popolo incognito, ma famoso; ai quali non si può penetrare, nè per terra nè per acqua; ricchi di ogni bene; e specialmente di bellissimi asini, dei quali sogliono fare ecatombe; potendo , se io non m’inganno, essere immortali ; perchè non hanno infermità nè fatiche nè guerre nè discordie nò carestie nè vizi nè colpe, contuttociò muoiono tutti : perchè, in capo a mille anni di vita o circa, sazi della terra, saltano spontaneamente da una certa rupe in mare, e vi si annegano (23). Aggiungi quest’altra favola. Bitone e Cleobi fratelli, un giorno di,festa, che non erano in pronto le mule, essendo sottentrati al carro della madre, sacerdotessa di Giunone, e condottala al tempio; quella supplicò la dea che rimunerasse la pietà de’ figliuoli col maggior bene che possa cadere negli uomini. Giunone, in vece di farli immortali, come avrebbe potuto; e allora si costumava; fece che l’uno e l’altro pian piano se ne morirono in quella medesima ora. Il simile toccò ad Agamede e a Trofonio. Finito il tempio di Delfo, fecero instanza ad Apollo che li pagasse: il quale rispose volerli soddisfare fra sette giorni; in questo mezzo attendessero a far gozzoviglia a loro spese. La settima notte, mandò loro un dolce sonno, dal quale