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212 LA SCOMMESSA DI PROMETEO. diede: perchè in questo medesimo punto si trovarono sopra alla città di Londra: dove scesi, e veduto gran moltitudine di gente concorrere alla porta di una casa privata, messisi tra la folla, entrarono nella casa, e trovarono sopra un letto un uomo disteso supino, che avea nella ritta una pistola ; ferito nel petto, e morto ; e accanto a lui giacere due fanciullini, medesimamente morti. Erano nella stanza parecchie persone della casa, e alcuni giudici, i quali le interrogavano, mentre che un officiale scriveva. Prometeo. Chi sono questi sciagurati? Famiglio. 11 mio padrone e i figliuoli. Prometeo. Chi gli ha uccisi? Famiglio. Il padrone tutti e tre. Prometeo. Tu vuoi dire i figliuoli e se stesso? Famiglio. Appunto. Prometeo. Oh che è mai cotesto ! Qualche grandissima sventura gli doveva essere accaduta. Famiglio. Nessuna, che io sappia. Prometeo. Ma forse era povero, o disprezzato da tutti, o sfortunato in amore, o in corte? Famiglio. Anzi ricchissimo, e credo che tutti lo stimassero ; di amore non se ne curava, e in corte aveva molto favore. Prometeo. Dunque come è caduto in questa disperazione? Famiglio. Per tedio della vita, secondo che ha lasciato scritto. Prometeo. E questi giudici che fanno? Famiglio. S’informano se il padrone era impazzito o no: che in caso non fosse impazzito, la sua roba ricade al pubblico per legge : e in verità non si potrà fare che non ricada. Prometeo. Ma, dimmi, non aveva nessuno amico