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DIALOGO DELLA TERRA E DELLA LUNA. 201 Luna. Oh cotesti sì che gl’intendo; e non solo i nomi, ma le cose significate, le conosco a maraviglia: perchè ne sono tutta piena, in vece di quelle altre che tu credevi. Terra. Quali prevalgono ne’ tuoi popoli, i pregi o i difetti? Luna. I difetti di gran lunga. Terra. Di quali hai maggior copia, di beni o di mali? Luna. Di mali senza comparazione. Terra. E generalmente gli abitatori tuoi sono felici o infelici? Luna. Tanto infelici, che io non mi scambierei col più fortunato di loro. Terra. Il medesimo è qui. Di modo che io mi maraviglio come essendomi sì diversa nelle altre cose, in questa mi sei conforme. Luna. Anche nella figura, e nell’ aggirarmi, e nell’essere illustrata dal sole io ti sono conforme; e non è maggior maraviglia quella che questa: perchè il male è cosa comune a tutti i pianeti dell’universo, o almeno di questo mondo solare, come la rotondità e le altre condizioni che ho detto, nè più nè meno. E se tu potessi levare tanto alto la voce, che fossi udita da Urano o da Saturno, o da qualunque altro pianeta del nostro mondo ; e gl’ interrogassi se in loro abbia luogo l’infelicità, e se i beni prevagliano o cedano ai mali; ciascuno ti risponderebbe come ho fatto io. Dico questo per aver dimandato delle medesime cose Venere e Mercurio, ai quali pianeti di quando in quando io mi trovo più vicina di te; come anche ne ho chiesto ad alcune comete che mi sono passate dappresso : e tutti mi hanno risposto come ho detto. E penso che il sole medesimo, e ciascuna stella risponderebbero altrettanto.