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180 DIALOGO DELLA NATURA E DI UN’ ANIMA. Natura. Va, figliuola mia prediletta, che tale sarai tenuta e chiamata per lungo ordine di secoli. Vivi, e sii grande e infelice. Anima. Che male ho io commesso prima di vivere, che tu mi condanni a cotesta pena? Natura. Che pena, figliuola mia? Anima. Non mi prescrivi tu di essere infelice? Natura. Ma in quanto che io voglio che tu sii grande, e non si può questo senza quello. Oltre che tu sei destinata a vivificare un corpo umano ; e tutti gli uomini per necessità nascono e vivono infelici. minima. Ma in contrario saria di ragione che tu provvedessi in modo, che eglino fossero felici per necessità; o non potendo far questo, ti si converrebbe astenere da porli al mondo. Natura. Nè l’una nè l’altra cosa è in potestà mia, che sono sottoposta al fato ; il quale ordina altrimenti, qualunque se ne sia la cagione ; che nè tu nè io non la possiamo intendere. Ora, come tu sei stata creata e disposta a informare una persona umana, già qualsivoglia forza, nè mia nè d’altri, non è potente a scamparti dall’infelicità comune degli uomini. Ma oltre di questa, te ne bisognerà sostenere una propria, e maggiore assai, per l’eccellenza della quale io t’ho fornita. 190 DIALOGO DELLA