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PROPOSTA DI PREMI. 177 fare questi medesimi effetti una macchina immaginata dalla mente dell’ uomo e construtta dalle sue mani ; la quale già non debbe essere così linguacciuta come il pappagallo di Nevérs ed altri simili che si veggono e odono lutto giorno, nè come la testa fatta da Alberto magnò, non le convenendo infastidire l’amico e muoverlo a fracassarla. L’inventore di questa macchina riporterà in premio una medaglia d’oro di quattrocento zecchini di peso, la quale da ima banda rappresenterà le immagini di Pilade e di Oreste, dall’altra il nome del premiato col titolo: primo verificatore delle favole ANTICHE. La seconda macchina vuol essere un uomo artificiale a vapore, atto e ordinato a fare opere virtuose e magnanime. L’Accademia reputa che i vapori, poiché altro mezzo non pare che vi si trovi, debbano essere di profitto a infervorare un semovente e indirizzarlo agli esercizi della virtù e della gloria. Quegli che intraprenderà di fare questa macchina, vegga i poemi e i romanzi, secondo i quali si dovrà governare circa le qualità e le operazioni che si richieggono a questo automato. Il premio sarà una medaglia d’oro di quattrocento cinquanta zecchini di peso, stampatavi in sul ritto qualche immaginazione significativa della età d’oro, e in sul rovescio il nome dell’ inventore della macchina con questo titolo ricavato dalla quarta egloga di Virgilio, quo FERREA PRIMVM DESINET AC TOTO SVRGET GENS AVREA MVNDO. La terza macchina debbe essere disposta a fare gli uffici di una donna conforme a quella immaginata, parte dal conte Baldassar Castiglione , il quale descrisse il suo concetto nel libro del Cortegiano, parte da altri, i quali ne ragionarono in vari scritti che si troveranno senza fatica, e si avranno a consultare e seguire, come eziandio quello del Conte. Nè anche l’invenzione di questa