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138 FRAMMENTI. XLl. DELLO STESSO. Umana cosa picc.iol tempo dura, E certissimo detto Disse il veglio di Chio, Conforme ebber natura Le foglie e 1’ uman seme. Ma questa yoce in petto Raccolgon pochi. All’inquieta speme, Figlia di giovin core, Tulli presliam ricetto. Mentre è vermiglio il fiore Di nostra elade acerba L’alma vota e superba Cento dolci pensieri educa invano, Nè morte aspetta nè vecchiezza; e nulla Cura di morbi ha 1’ uom gagliardo e sano. Ma stolto è chi non vede La giovanezza come ha ratte I’ ale, E siccome alla culla Poco il rogo è lontano. Tu presso a porre il piede In sul varco fatale Della plutonia sede, Ai presenti diletti La breve età commetti.