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136 FRAMMENTI. XL. DAL. GRECO DI SlJIOSUIt Ogni mondano evento È di Giove in poter, di Giove, o figlio, Che giusta suo talento Ogni cosa dispone. Ma di lunga stagione Nostro cieco pensier s’ affanna e cura, Benché l’umana etate, Come destina il ciel nostra ventura, Di giorno in giorno dura. La bella speme tutti ci nutrica Di sembianze beate, Onde ciascuno indarno s’ affatica: Altri 1’ aurora amica, Altri l’etade aspetta; E nullo in terra vive Cui nell’ anno avvenir facili e pii Con PIulo gli altri iddii La mente non prometta. Ecco pria che la speme in porto arrive, Qual da vecchiezza è giunto E qual da morbi al bruno Lete addutto; Questo il rigido Marte, e quello il flutto Del pelago rapisce; altri consunto Da negre cure, o tristo nodo al collo Circondando, sotterra si rifugge. Cosi di mille mali